Diamo il benvenuto tra le fila del Motoclub Canzo a Marco Gautiero!
Giovane promessa, parteciperà al Campionato Europeo Campionato Italiano e Campionato Regionale!
Un in bocca al lupo da parte di tutti noi!
Mese: Gennaio 2017
Trasferta Ligure per il Dottor Molteni
12 Gennaio ,freddo polare, ,ghiaccio sulle strade ,motoclub chiuso per neve .Pare proprio che il fine settimana si prevede senza moto. .Già penso a sabato e domenica sul divano a poltrire. Non sia mai detto! Quale migliore occasione per aderire all’invito fattomi più volte dall’amico Molinaro Maurizio, grande pilota di moto d’epoca in sella al suo Fantic 200, a seguirlo sui sentieri montani della sua zona. In effetti in passato lo incontrai alla mulatrial di Recco, manifestazione organizzata dal suo glorioso motoclub, della Superba di Genova e scoprendo che mi piace anche il motoalpinismo mi invitò ad una gita su percorsi montani frequentati da lui e dai suoi amici. Pertanto dopo un giro di telefonate Sabato 14 Gennaio eccomi pronto alle 9 di mattina fuori da casa di Maurizio . Temperatura sui 10 gradi , piccola scorta di benzina e moto pronta con il pieno. Trasferimento di circa un chilometro e finite le ultime case eccoci come di incanto in un ambiente tipico di alta montagna . Qui incontriamo Marco grande esperto di sentieri delle zona nonché ottimo “cicerone”. Partiamo e da subito sentieri ripidissimi con molte pietre e massi che non lasciano un momento di respiro. Io ho partecipato molte volte alla mulatrial di Albenga già di per sé molto impegnativa , ma qui è tutto all’ennesima potenza. Per fortuna poco dopo arriviamo sopra dei bunker risalenti alla seconda guerra mondiale a picco sul mare. Vista da togliere il fiato . Sole, mare azzurro calmissimo e addirittura all’orizzonte si vedevano le montagne della Corsica e a sinistra l’isola di Montecristo e sotto di noi la vista spaziava dalle appendici di La Spezia e dal lato opposto sino a Sanremo. A detta dei due miei amici sono rarissime le giornate così limpide e terse. Foto ricordo e poi di nuovo su per ripidissimi sentieri. Molinaro è instancabile e salta come un gatto da una roccia all’altra senza apparente fatica. Cerco di non mollare ma gli avambracci diventano duri e dolenti , sensazione che non provavo da tempo, ma per fortuna la nostra guida ogni tanto si ferma a prendere fiato. Altro lungo pezzo di impervia mulattiera ed è come se affrontassimo una dopo l’altra decine di impegnative prove speciali di una ipotetica gara trialistica. Raggiungiamo la cima del monte più alto ove vi sono delle antenne di ripetitori e la vista è spettacolare .Tra l’altro non sapevo che la città fosse circondata da castelli che formano una cinta difensiva tutta attorno. Non si finisce mai di imparare. Inoltre Marco è sposato con una archeologa e pertanto spiega ed illustra con precisione e competenza .La gita prosegue fino a che ci fermiamo per tracciare alcune zone e qui capisco che Molinaro è davvero molto bravo. Traccia delle zone durissime con curve e contro curve salite e discese pazzesche che farebbero la felicità del nostro contorsionista –trialista Stupia. Ma senza accorgersi sono passate già quattro ore e quindi pochi chilometri di mulattiera e giungiamo ad un grazioso ristorantino che pare di essere in una baita in Trentino. Trofie , pappardelle con sugo di noci, torta caffè e grappino e poi via per il rientro. Altri meravigliosi sentieri con saliscendi sulle creste per poi raggiungere una piccola chiesetta sul cucuzzolo di un monte. Che spettacolo con il sole che scende sul mare , una favola che incanta non solo un brianzolo come me ma anche i due compagni che dovrebbero essere abituati a tali scenari. Siamo proprio concordi , l’Italia è il più bel paese del mondo. Ma ormai la benzina è agli sgoccioli quindi folle discesa su un ripidissimo crinale che Molinaro promette (o forse minaccia) che rifaremo la prossima volta in salita (!!). Arriviamo in città che sono le cinque del pomeriggio e quindi non resta che salutare i due amici con la promessa che tornerò presto , magari con qualche amico del M.C. Canzo, per godere ancora di trial e di meraviglie paesaggistiche che offre questa meravigliosa località.
Luciano Molteni
Xavier Miquel ricorda Ettore Baldini
Il tuo cuore si é rotto, la mia anima anche. Tu sei stato uno dei primi a darmi un mano quando arrivai in Italia, mi rispettasti come avversario, eri mio amico, un acerrimo rivale e un grande compagno.
Nobile ed elegante, sempre fedele ai tuoi principi e al fair play del trial, questo tuo stile di vita che sempre ho apprezzato, ci ha uniti da subito e per tanti anni. Eravamo giovani di fisico e 36 anni dopo continuamo ad esserlo di spirito, come nel passato ai Due giorni di Canzo o al Vintage di Folgaria che ci diede la possibilitá di tornare ad abbracciarci.
Grazie Ettore Baldini per tutto quello que ci hai dato e insegnato, esempio di vita, onestá, humor e generositá.
Ci mancherarai tanto, ma lasciami solo chiederti un’ultimo favore: Quando arriverai nel luogo di questa tua nuova avventura dai un abbraccio a Diego Bosis, a Lino Della Rodolfa e a Martin Lampkin, avvisa Francesco Rappini e Giulio Mauri di preparare la loro macchina fotografica e voi grandissimi piloti iniziate a marcare buone zone per quando anche noi arriveremo, ok?.
Torneremo a ridere, torneremo a giocare, torneremo a divertirci.., peró adesso lasciaci cercare di comprendere il significato di questo luogo tra il niente di completo e il tutto del vuoto, che la tua lontananza ci ha dato. Ci duole il tuo viaggio, credimi, e sono sicuro che parlo in nome di moltissimi di noi. Non ti dico addio Ettore ti dico arrivederci amico mio, mai potró ringraziarti abbastanza per aver condiviso con me tanti grandi, indimenticabili momenti.
Xavier Miquel