Resoconto gare trial d’epoca a cura del Dott. Molteni

Siamo giunti al giro di boa della stagione 2016 pel l’epoca trial, quindi ho pensato di fare un resoconto delle gare fin qui disputate. Che dire della nostra OLD TRIAL CUP 2016 XXI^ Edizione. Si può definire con una sola parola ECCEZIONALE!!! Bellissime zone, splendido trasferimento, logistica ristori e coreografia al top, più di 120 partecipanti, il massimo in Italia. Come direbbe il compianto Luigino Gallo: cosa si può pretendere di più?

Domenica 8 Maggio, io, Sangiorgio e Gatti abbiamo partecipato alla sedicesima edizione della famosissima OSSA DAY a Castellamonte (To). Anche se poi le uniche Ossa erano la mia MAR 350 e la Orange di Sangiorgio, è stata proprio una bella manifestazione. Qui si parte in gruppo di circa dieci piloti con un accompagnatore che fa da giudice sulla zone. Quindi con questo stratagemma gli organizzatori possono con poche persone coprire le 20 zone del lungo giro. Bellissimo trasferimento, lungo, impegnativo ma giusto, che ci ha portati in alta quota in mezzo a pascoli e campi pieni di fiori di alta montagna. Lungo il trasferimento bellissime zone tipo “old trial”, ora in mezzo a torrentelli, ora su zone in terra con curve da pennellare, ora su rocce, in una sola parola meravigliose. Arrivati in quota ricco rinfresco, e poi fatto il pieno agli ormai prosciugati serbatoi, discesa a valle per affrontare le ultime zone. Alla fine ricca premiazione e poi stanchi ma felici abbiamo preso commiato dagli amici del Casalborgone con la promessa di rivederci l’anno prossimo. Complimenti al Motoclub Casalborgone che in collaborazione con il Motoclub Valle Sacra e l’Associazione Sportiva di Campo Canavese hanno saputo organizzare una bella gara che ci ha divertiti in stile vintage.

Il week end successivo, il 14 e 15 Maggio, ho mantenuto la promessa fatta agli amici spagnoli presenti a Caglio e quindi mi sono presentato al TRIAL D’ALL che si è svolto sui Pirenei a pochi chilometri da Andorra. Più di 200 piloti al via con francesi inglesi svizzeri ed un italiano, io. Ho scelto di disputare la gara sulle zone più facili per evitare infortuni visto che ero da solo e a mille chilometri da casa. Gara molto ma molto bella, trasferimento lunghissimo che nulla ha da invidiare a quei tragitti cui ci ha abituati la Tre giorni di Bormio in Valtellina: pinete, sterrati, mulattiere, torrenti e fiumiciattoli da guadare, il massimo per un vero trialista. A metà percorso ho dovuto fare rifornimento alla mia Honda RTL 250, anche se come tutti i 4 tempi, consuma davvero pochissimo. Sosta a pranzo con ricco menù e poi via per la seconda parte del tragitto; venti zone il sabato e diciassette la Domenica , tre differenziazioni con nessun abbuono né per moto né per l’età del pilota (come è forse giusto che sia). Zone molto varie, dal torrente impetuoso, ai lastroni di pietra in salita, al sottobosco erboso, ai torrentelli fangosi, il paradiso per un trialista. Mi sono anche ben comportato giungendo diciannovesimo su settantasette partenti nella mia categoria. Poi il dispiaciuto ho salutato gli amici spagnoli, Ricardo, Xavier Navarro, Conde, ed ormai dal nostro amicone Subirà, promettendoci di ritrovarci a Novembre al Trial della Costa Brava.

Infine il 28 e 29 Maggio secondo appuntamento del campionato italiano in Valle Pellice. Presenti il sottoscritto, Sangiorgio, Gatti, Lentini e Balossi Augusto, che pur appartenendo ad altro moto club è da considerare dei nostri (peraltro il forte pilota di Sormano ha trovato pane per i suoi denti e dopo tre vittorie di fila ha bevuto dall’amaro calice della sconfitta essendo stato battuto la domenica dal forte svizzero Bernardini in forza al moto club Monza. Augusto dovrà impegnarsi al massimo per poter far suo il campionato rendendo più belle ed avvincenti le prossime quattro gare). La gara si è svolta su dodici zone per due giri, poi da ripetere la domenica con alcune zone sapientemente modificate. Conoscevo la zona avendo partecipato a tutti i Marathon della Val Pellice con la moto moderna e ho ritrovato lo stesso entusiasmo ed impegno da parte degli organizzatori e tracciatori e chi si dà da fare deve comunque essere rispettato e ringraziato perché è grazie a loro che possiamo praticare il nostro amato sport. Trasferimento lungo e talora molto impegnativo ma, a mio modesto parere, molto ma molto divertente. Belle le zone varie: da rocce e massi lunghi i torrenti, a zone in terra, a torrentelli scivolosi da risalire, zone che la Domenica a causa di un diluvio iniziato proprio con la partenza del primo concorrente, sono risultate ancor più divertenti e selettive. Ci siamo ben comportati Gatti ed io che ci siamo scambiati il secondo e terzo posto nei “pre 77” nei due giorni di gara battuti da un sempre forte Landra e grazie sicuramente anche ai problemi meccanici capitati al sempre forte Lentini. Un poco sottotono Sangiorgio che ha sofferto sulle gialle dove il Fantic 125 si è dimostrato poco incline ai forti strappi in salita con partenza da fermo senza adeguata rincorsa. Dicevo bellissima gara però turbata dallo strisciante clima polemico che si è diffuso tra noi trialisti d’epoca. Chi si lamentava delle zone, chi del trasferimento, chi della logistica. D’accordo la partenza non è avvenuta come in passato dall’adiacente centro sportivo, ma vi erano in concomitanza altre manifestazioni di atletica e calcio, ma comunque a cento metri dalla partenza non mancavano servizi igienici docce bar e ristorante. Ho visto piloti più giovani di me con moto più recenti e performanti della mia OSSA MAR 350, ben nota per scarsità dei suoi freni, lamentarsi e protestare con toni troppo accesi per la presunta pericolosità di due tratti del trasferimento, uno in salita ed uno in discesa, in tutto cento metri. Comunque gli organizzatori hanno saputo sistemare alla meglio tali tratti ed il buon Candellone, presidente del moto club, si è impegnato di persona ad aiutare i concorrenti in difficoltà.

MOLTENI LUCIANO